di Bertagna Roberto
Mal di Spinone
Era il 1980, avevo solo 16 anni e già da tempo andavo per le campagne insieme a dei cacciatori; un mio cugino fece una cucciolata con una brava e stupenda Pointer e scelsi un maschio molto bello e dalle doti venatorie eccelse.
Due anni più tardi feci il porto d’armi e così iniziò la caccia vera e propria. Lo spinone l’ho sempre avuto dentro (ascoltavo con piacere racconti di cacciatori che ne avevano posseduto qualcuno, li ammiravo sulle riviste, ecc…) ma a quel tempo avevo un’età che rendeva difficile l’acquisto di un soggetto di razza pura.
A quel tempo cacciava anche mio fratello; mia moglie, sapendo quanto mi piacevano gli spinoni, per il mio compleanno, nel giugno del 1988, decise, con l’aiuto di mio fratello, di regalarmene uno a mia insaputa. Quando tornai a casa dal turno notturno del lavoro trovai così uno spinone bianco arancio (Igor).
Nacque così in me quello che io chiamo Mal di Spinone.
Igor era un gran cane, non bellissimo, ma con un carattere da vero spinone, molto tipico e grandissimo cacciatore (chi lo ha visto all’opera può confermare). Iniziò così l’interesse per questa razza; tuttora frequento mostre e gare, mi documento su tutto ciò che riguarda questa razza.
Una domenica ad una speciale spinoni nel veronese incontrai Marco Noni e divenimmo amici e tuttora la nostra amicizia va alla grande per quello che riguarda l’argomento spinoni (ci confrontiamo e discutiamo su questo argomento, non sempre siamo d’accordo ma finiamo sempre per trovarci d’accordo sugli obbiettivi d’allevamento utili a migliorare lo spinone, ma mantenendo le doti che lo distinguono) e anche per quanto riguarda tutto il resto. Tanti lo possono confermare: è difficile non vederci insieme a gare o raduni.
Nell’ambito degli spinonisti ho molti altri amici che, dopo alcuni anni di allevamento che ha anche prodotto frutti visibili, mi danno la soddisfazione di dirmi che sono stato bravo e di avere una passione non da tutti. Sono partito con idee precise e ho seguito il mio percorso non sempre liscio, ma ho sempre tenuto duro. Il mio sogno era fare cani per cacciatori che fossero allo stesso tempo dei cani tipici che possano ambire al campionato di bellezza (il cacciatore vuole un bravo cane da caccia, ma quando si sente dire che è anche un bel cane si riempie d’orgoglio).
Volevo avere un affisso e ci sono riuscito e adesso sono contentissimo.
Mi piacerebbe anche arrivare al campionato di lavoro, ma anche se possiedi dei cani che ci potrebbero arrivare non è così semplice allevare, fare esposizioni, allenare un cane per le gare e nello stesso tempo occuparsi di famiglia e lavoro.
Ricordo i raduni degli anni 90 circa: si vedevano molti cani con bellissime teste e tronchi, arti possenti, occhi e sguardo tipici, pelo e pelle duri come vuole lo standard; ma molti mancavano di mordente nell’attività venatoria.
Bisognava dare mordente e vedo che è stato fatto, ora però si vedono molti cani con voglia di andare a caccia ma che mancano totalmente di tipicità: cani piccoli senza tronco e ossatura (sono piccoli e hanno un movimento da breton; non dobbiamo fare un breton con la barba perché per chi vuole il breton c’è già), occhi tutt’altro che bonari e troppo piccoli, teste non tipiche con musini a segugio e pelo molle. Anche se un cane è in taglia non importa, l’importante è che sia sano e con la passione per la caccia; non vuol dire che un cane in taglia debba essere quindi pigro svogliato ma potrebbe essere tutt’altro.
Penso che molti nell’allevare abbiano mirato solo alle doti venatorie e che invece sia importante andare avanti paripasso con doti venatorie e tipicità.
Finisco col dire che secondo me lo spinone per essere tale deve avere delle caratteristiche che non possono venir meno.
Se lo si vuole un po’ più contenuto va bene ma deve comunque rimanere un po’ in taglia; occorre che abbia sempre un tronco forte (con groppe e angolature tipiche), un’ossatura potente, piedi grandi, testa tipica e uno sguardo bonario, pelo duro, pelle spessa, mentalità e movimento tipico da spinone. Non importa che sia velocissimo, anzi, conta che abbia passione, collegamento e intelligenza.
Abbiamo uno standard ben esteso e chiaro e dovremmo seguirlo per mantenere lo spinone tale, non modificarlo a piacimento per creare un cane che non sia più uno spinone, se qualcuno vuole un altro cane basta scegliere un’altra razza e non rovinare lo spinone.